Anche la seconda seduta di mercoledì 29 luglio del Consiglio comunale di Legnago ha rappresentato, al netto di qualche scambio al vetriolo tra le diverse forze politiche, un valzer dell’unanimità.
I consiglieri hanno infatti unanimemente approvato la gran parte delle proposte di deliberazione presentate dall’amministrazione Lorenzetti.

A cominciare da quella più attesa e relativa alle riduzioni, per l’anno in corso, della tassa sui rifiuti (Tari) per le utenze non domestiche, presentata dall’assessore Daniela De Grandis.
Il provvedimento, che peserà sul bilancio comunale per 400mila euro di minore entrata, punta a dare respiro alle attività economiche e sociali soffocate in questi mesi di lockdown ed avviate ad una lenta ripresa; la misura ha accolto gli accorgimenti della conferenza dei capigruppo.

In particolare le utenze non domestiche interessate dalla delibera si vedranno scontare la tariffa totale, data dalla sommatoria della parte fissa con quella variabile, per una percentuale dal 25% al 40% del dovuto.
Da segnalare che la cordata bipartisan promossa da Loris Bisighin e Renato Defendini ha reso possibile inserire tra gli enti meritevoli del beneficio anche le parrocchie.

Passa in cavalleria anche l’esame e l’approvazione del regolamento comunale per la disciplina dell’Imu, con individuazione e definizione delle fattispecie imponibili, dei soggetti passivi e dell’aliquota dei singoli tributi.

Accolto col favore di tutta l’assemblea anche il nuovo regolamento per le riprese audio-visive e per la videoconferenza da remoto.
Con l’approvazione del nuovo regolamento la partecipazione alle sedute consiliari potrà avvenire anche da remoto e ciò in presenza di esigenze particolari, emergenze e giustificabili situazioni di impossibilità di intervento fisico a Palazzo de’ Stefani.

Sempre all’unanimità è stata approvata la seconda variante al piano generale degli impianti pubblicitari.
L’esigenza di rendere più snelle le procedure e più puntuali e rapide le risposte per gli operatori del settore pubblicitario ha indotto il vicesindaco Roberto Danieli a prevedere l’estensione alle relative procedure dello strumento della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività).
«È una misura – ha spiegato Danieli – nata anche in considerazione delle riflessioni svolte dal consigliere Riccardo Toufik Shahine che aveva svolto sul punto un’interpellanza rivelatasi propositiva».

Piena concordanza anche per l’altra proposta del vicesindaco, relativa alla determinazione del contributo straordinario per interventi di edilizia produttiva in variante o deroga allo strumento urbanistico, che di fatto, consentirà a Legnago di diventare ancora più appetibili per l’espansione delle attività produttive, impedendone la fuga.

La pace tra le forze politiche consiliari dura anche per l’approvazione dell’ordine del giorno, presentato da Loris Bisighin per conto del circolo di Fratelli d’Italia, volto a piantare un albero per ogni deceduto legnaghese per Coronavirus. E il sindaco Graziano Lorenzetti ha specificato che sono 27 i concittadini residenti ad aver perso la vita per complicazioni dovute alla pandemia.

Ma la successiva proposta di Fabio Crivellente per offrire sostegno alle posizioni della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) sulla legge contro le discriminazioni degli omosessuali, ha dato luogo ad un confronto dai toni aspri ed accesi.
Da una parte, in particolare, il proponente ed il consigliere Antonio Costanza, in linea con la Cei, hanno sostenuto la pericolosità delle proposte di legge sull’omotransfobia volte a modificare gli articoli 604 bis e ter del codice penale, imponendo un trattamento più duro – lo stesso previsto per chi istiga alla discriminazione per motivi etnici – per gli atti discriminatori verso gli omosessuali, vedendo in questa prospettiva la possibilità di impedire la propaganda di idee a tutela della famiglia tradizionale.

Dall’altra chi, con in testa la consigliera Silvia Baraldi, sostiene le proposte di legge perché, diversamente, si manterrebbe un regime di disparità di trattamento e con minor tutela per chi professa un’identità di genere diversa da quella eterosessuale.

Tra le due posizioni quella del Presidente del consiglio Paolo Longhi che ha manifestato perplessità sull’introduzione di nuovi reati di opinione, considerato che sarebbe opportuno attendersi dallo Stato la tutela dalle umiliazioni per tutti gli individui, senza distinzione di razza o di orientamento sessuale; per Longhi «Non servirebbero nuove normative figlie di un simbolismo buono solo alla facciata e che rischierebbero di incriminare, al di là di ogni concreta capacità istigatoria, condotte che meriterebbero solo la più accesa censura morale».

Anche Michele Masin, che pure ha respinto l’ordine del giorno della maggioranza, ha criticato più l’utilità del contenuto della proposta.

A margine è stato approvato anche l’ordine del giorno del consigliere Angelo Guarino – corretto dal consigliere Nicola Negri per precisazioni tecniche – con il quale l’assemblea ha invitato il sindaco ad informare il Comitato dei sindaci competente al fine di collaborare alla funzione di programmazione delle linee d’indirizzo socio sanitario nel territorio per le operazioni vaccinali, l’implemento delle risorse umane e materiali, anche in considerazione dell’assistenza domiciliare, l’approvvigionamento di materiali sanitari dispositivi di protezione e l’individuazione di strutture finalizzate all’espletamento del periodo di “quarantena”, organizzate con personale medico e ausiliario.

[Michele Pezza]

Foto: a sinistra in alto, Paolo Longhi; in basso, Fabio Crivellente; al centro, i vescovi della Cei sono contrari alla legge sull’omotransfobia; a destra in alto, Silvia Baraldi; in basso, Antonio Costanza.