Con decreto del dirigente regionale di martedì 26 maggio scorso, i Bacini di Verona Città e Verona Nord sono stati autorizzati a conferire temporaneamente (fino al 31 dicembre 2020) i rifiuti indifferenziati nella discarica di Torretta di Legnago.
La struttura è gestita dalla Lese, la società Legnago Servizi controllata al 51% dal Comune di Legnago ed al 49% dalla Sit di Brendola in mano ad Aim Vicenza. Quest’ultima al centro del risiko delle municipalizzate del Nord Est con il piano di fusione tra la veronese Agsm, l’Aim e il colosso A2A di Milano.

Nel provvedimento regionale si sottolinea che «gli incontri tra i bacini veronesi avvenuti nel corso del 2019 non hanno portato ancora ad un accordo tra i Consigli di bacino veronesi per la gestione integrata di tutti i rifiuti urbani». E che «la Provincia di Verona, con nota del 29 aprile, ha manifestato la difficoltà a istruire, in questo particolare momento, il procedimento amministrativo», chiedendo in particolare alla Regione del Veneto di avocare a sè il compito fino al 31 dicembre 2020.

«Continua il giro delle sette chiese dei rifiuti veronesi per l’incapacità degli amministratori veronesi di chiudere il ciclo dei rifiuti sul proprio territorio – accusa Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune -. Si tratta, infatti, dell’ennesima soluzione tampone per rimediare ad un’emergenza che va avanti da anni.
Tra l’altro la struttura di Legagno, – continua Bertucco – posseduta dal Comune di Legnago in comproprietà con una società controllata di Aim Vicenza, è oggetto di una perizia estimativa dal momento che, molto probabilmente, finirà tra gli asset da redistribuire nell’ambito della fusione a tre tra Agsm, Aim e A2A».

Foto: a sinistra in alto, Michele Bertucco consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune; in basso, la sede della discarica di Torretta a Legnago; a destra, immagine di repertorio.