Non ci sta Roberto Bronuzzi, patron della birreria La Gabbia e tra i protagonisti della “Lista Lorenzetti sindaco”, ad essere tirato in ballo nello strappo all’interno di ViviLegnago che ha portato alle dimissioni dal direttivo di Arianna Scaggion titolare de La Caffetteria Salieri, Luisa Gallo del negozio Emozioni e Marco Zucchelli dell’omonima agenzia pubblicitaria sancendo di fatto la decadenza dalla presidenza di Nico Dalla Via.

«Le dimissioni mie e di Perta lo scorso dicembre e ora quelle di Zucchelli, Gallo e Scaggion hanno motivazioni personali, che non c’entrano con la politica né tanto meno loro sono condizionati da me – afferma Bronuzzi -. Ma tu pensi veramente che io abbia tutto questo potere di fare dimettere 5 consiglieri. Ma veramente qualcuno pensa che loro non abbiano delle fondate motivazioni.
So per certo che avrebbero voluto dimettersi già a luglio di due anni fa, poi sopravvissero.

Se avessi voluto fare il presidente di ViviLegnago, lo potevo fare già due anni fa quando i miei voti erano più di quelli di Nico, ma non mi interessava, ho sempre rifiutato di apparire sui giornali o intervenire nelle presentazioni.
All’interno dell’associazione c’erano già problemi allora per cui molti mi invitavano a fare il presidente ma io ho sempre rifiutato».

«Dalla Via invece di fare accuse velate dovrebbe farsi un esame di coscienza, non siamo perfetti – continua l’esponente della “Lista Lorenzetti sindaco” -. Da come la vedo io all’interno delle associazioni Pro Loco e ViviLegnago c’è troppa politica ed è questo il vero motivo delle mie dimissioni, venute dopo la vittoria delle elezioni, e su richiesta del direttivo ho promesso di portare a termine il programma annuale. Tutto qui, non esiste una problematica di mancate nomine politiche o altre stronzate. Semplicemente non accetto la politica all’interno di un’associazione».

Ma non si ferma qui l’ex consigliere di ViviLegnago, in questo sfogo c’è spazio per tanti chiarimenti.
«Fai conto che la mia candidatura alla presidenza della Fondazione Salieri era stata votata da tutta la “Lista Lorenzetti” io ne ero orgoglioso e avevo accettato, ma il sindaco voleva Stefano Gomiero, una “persona stimata”, allora mi proposero di entrare nel CdA ma ho fatto un passo indietro per fare posto a Margherita Ferrari perché secondo me lo meritava».

Poi dà un consiglio: «Non ascoltate sempre Nico che dice spesso quello che gli fa comodo, la verità è questa che sto raccontando, e quelli che mi conoscono bene sanno che sono una persona seria e non mi rifugio mai nel personale specialmente quando faccio politica, a differenza di altri».

Sulle tensioni che serpeggiano nella maggioranza di Palazzo de’ Stefani, e in particolare nella sua “Lista Lorenzetti sindaco” conferma: «È vero che c’è stata una rottura all’interno della lista ma non per causa mia. Questa è avvenuta tra Roland e Danieli, ecco se io avessi voluto un posto al sole come dice qualcuno me ne sarei stato buono e tranquillo coccolandomi Danieli e company, e invece ho scelto di difendere la parte del gruppo che a mio avviso meritava rispetto e dignità.
Secondo te cercavo le poltrone? Sinceramente anche no, infatti mi hanno proposto la Drv al posto del Salieri e ho rifiutato».

«Io ho fatto nascere ViviLegnago assieme a Marco Zerbinati 16 anni fa, ho amato questa associazione, ho speso tempo e denaro, senza esserne mai stato protagonista nei media, senza selfie. Adesso qualcuno mi accusa di farla morire. Questo qualcuno presidente si faccia un esame di coscienza. Avevo chiesto a Nico di organizzare assieme ai famigliari un giorno per ricordare Marco Zerbinati. Silenzio, nessuna risposta, niente».

La conclusione di questo lungo sfogo di Roberto Bronuzzi è una domanda: «La convenzione di ViviLegnago con il Comune è scaduta l’anno scorso a settembre. Come mai non è stata ancora firmata e rinnovata? Nico non lo ha mai spiegato».

Foto: a sinistra, Roberto Bronuzzi ex consigliere di ViviLegnago; a destra Nico Dalla Via presidente di ViviLegnago.