Hanno protestato davanti ai loro negozi con le chiavi delle loro attività in mano in segno di protesta al Dpcm governativo che li obbliga al lockdown prolungato rispetto ad altri settori, causa Coronavirus.
Distanziati e con le mascherine oltre 120 commercianti di Legnago hanno aderito all’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale in occasione della festa del 1° maggio. Il sindaco Graziano Lorenzetti, in veste ufficiale, era accompagnato dall’assessore alle Attività Economiche Nicola Scapini, dal vicesindaco Roberto Danieli e dal consigliere delegato al Commercio Nicola Negri; oltre ai presidenti delle associazioni: Nico Dalla Via per Vivilegnago e Confcommercio, Guerrino Grigolli per PortoBello, Daniele Marini per Casette Sette Giorni e Cesare Canoso per Pro Loco Legnago.

«Servono regole chiare – commenta l’assessore Scapini – quella dei commercianti è una protesta comprensibile, l’assenza di tutele per le loro categorie li preoccupa e li capisco, visto che le loro attività sono bloccate da 70 giorni e c’è la previsione che riaprano il primo giugno. Servono regole chiare e certe per ripartire e che arrivino delle misure di sostegno. l’Amministrazione è al loro fianco e la manifestazione di oggi ne è la conferma, cosa che non posso dire dei nostri colleghi di Legnago Futura che pur avendo l’opportunità di manifestare il loro tanto sbandierato appoggio non si sono fatti vedere, ma loro sono bravi nei social».

Come Comune abbiamo chiesto la sospensione della tassa sui rifiuti per i negozi chiusi – afferma il sindaco Lorenzetti – servirà a dare un pò di ossigeno agli esercizi pubblici e commerciali. Oltre a calmierare la Tari e abbassare l’Irpef ci stiamo muovendo anche sui plateatici per ampliarli e anche per fornirli a tutte le attività nel limite del possibile, in vista delle distanze da mantenere.
È importante che ognuno faccia la sua parte. Le nostre proposte al Governo sono partite da queste necessità ma nel frattempo le attività non fatturano da 70 giorni e hanno costi e oneri».

«In città 360 negozi, pari al 90 per cento del totale, non hanno potuto lavorare durante la quarantena, con un calo dal 70 all’80 per cento del fatturato – è la stima che fa Nico Dalla Via, presidente di ViviLegnago e delegato di Confcommercio -. Per questo motivo oggi siamo qui ad offrire la chiavi delle nostre attività al signor Conte».

Un gruppo di artigiani e commercianti cittadini, infine, ha scritto al presidente del Veneto Luca Zaia, perché faccia pressing sul Governo «allo scopo di aprire tutte le attività nei primi giorni di maggio, adottando le dovute cautele per la salute collettiva».

 

Foto: a sinistra, un negozio chiuso del centro; a destra, il sindaco e gli assessori durante la protesta del 1 maggio davanti ai negozi (foto di La Cronaca del Basso Veronese)