Ha preso il via oggi, sabato 1° febbraio, l’appuntamento più atteso dell’anno a Bovolone: la Fiera agricola di San Biagio.
Al taglio del nastro sono intervenuti oltre al sindaco Emilietto Mirandola, al presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto e al presidente della Pro Loco che organizza l’evento, Vladimiro Taietta, anche con le autorità locali, provinciali e regionali insieme alla banda cittadina e al gruppo delle majorettes.

Saranno quattro le giornate in programma quest’anno, con la manifestazione che si concluderà martedì 4 febbraio. Si tratta di un appuntamento di antichissima tradizione giunto alla 742esima dizione.

Il successo della manifestazione lo si deve anche alla passione degli organizzatori, che ne curano la gestione in ogni dettaglio. A svolgere questo compito è la Pro Loco di Bovolone che da nove anni lavora per unire le tradizioni storiche della fiera alle novità per il pubblico e per gli espositori.

Ad attendere i visitatori saranno 120 espositori provenienti da tutta Italia, che proporranno nei loro stand macchinari e attrezzature agricole, prodotti locali e artigianali e campionari.
Ad arricchire il programma della fiera ci saranno incontri ed eventi: oltre ai convegni sul mondo agricolo, l’ambiente e l’innovazione si potranno infatti visitare le mostre collaterali di arte, oppure programmare una tappa negli standard enogastronomici.
La grande novità di questa edizione è proprio legata al gusto dei sapori a “km zero”: per promuovere un’alimentazione sana è stata allestita un’installazione permanente posizionata al centro dell’area fieristica, dove avranno luogo degli incontri dedicati all’educazione alimentare e alla scoperta dei prodotti artigianali soprattutto legati al territorio.
E per rendere più dinamici gli appuntamenti, alcuni esperti si dedicheranno alla preparazione di piatti e cibi della tradizione mostrandone le diverse fasi di produzione.
Il programma vede la regia di Stefano Cantiero, che proporrà il suo famoso format rivisitato in “Ti porto io…in Fiera”, con l’obiettivo di esaltare, la cultura gastronomica legata al territorio.
«Vedere dal vivo la produzione di prodotti genuini e scoprire il lavoro che c’è dietro, – spiega Cantiero – è stata una scelta coraggiosa degli organizzatori, nell’ottica di ravvivare e adeguare ai nostri tempi un evento così antico.
Si potrà sperimentare la produzione di formaggi, millefoglie, gnocchi, tortellini, salumi e tanto altro, con assaggi e curiosità».