Presentato ieri mattina, venerdi 29 novembre 2019, all’hotel Due Torri di Verona il bilancio d’esercizio 2018/2019 di Cantina di Soave, approvato all’unanimità venerdì 8 novembre a Rocca Sveva. Pienamente soddisfatti Roberto Soriolo e Bruno Trentini, rispettivamente Presidente e Direttore Generale di Cantina di Soave, e con loro tutto il Consiglio di Amministrazione. Risultati lusinghieri soprattutto per i 2300 soci viticoltori che quest’anno hanno visto la liquidazione delle uve salire a oltre 74 milioni di euro e la redditività media per ettaro sfiorare i 13.500 euro: due veri e propri record.

Un bilancio più che positivo, se si conta anche l’inaugurazione del mastodontico quartier generale della Cantina avvenuta a settembre, presentato con grande emozione da parte di Trentini, che con il nuovo anno passerà il testimone al vicedirettore Wolfgang Raifer, che si è detto pronto a sostenere il peso della responsabilità.

I dati in sintesi.

Cantina di Soave chiude il bilancio 2018/2019 con un fatturato consolidato di 136 milioni di euro, nonostante un mercato in discesa sui prezzi.

In termini di valore, il fatturato è determinato per il 65% dalle vendite nazionali e per il 35% da quelle internazionali. I mercati esteri hanno registrato un leggero aumento (+6%) a livello europeo, grazie alle buone performance di Germania, Svizzera e Austria che hanno compensato le sofferenze in UK e Danimarca. Le soddisfazioni migliori nell’esercizio chiuso a giugno 2019 sono però arrivate da oltreoceano, in particolare dal Canada (+71%), grazie ai pregiati e pluridecorati vini rossi Ripasso e Amarone e dal Giappone (+154%), grazie al sempre apprezzato vino Soave. Degni di rilievo, in un’annata caratterizzata da volumi produttivi particolarmente elevati e quotazioni dei vini in calo, i valori medi/litro realizzati sui prodotti imbottigliati a marchio: +9% Rocca Sveva e +15% Cadis.

Riconfermato l’equilibrio tra le vendite di imbottigliato e sfuso, rispettivamente il 42% e il 58% del fatturato. Per quanto riguarda lo sfuso si registra un +9% in volume, dovuto anche della vendemmia 2018 particolarmente abbondante, e un -6% in valore. L’imbottigliato mostra un aumento del 13% in volume e dell’11% in valore: dato molto significativo considerata sia la complessa situazione del mercato sia le difficoltà tecniche legate alla sostituzione, nel corso dell’esercizio, delle linee di imbottigliamento della sede principale di Viale della Vittoria, a Soave. Il risultato positivo dell’imbottigliato è molto importante poiché questa è la categoria che permette maggiormente di salvaguardare i prezzi medi dalle oscillazioni del mercato.

All’interno dell’imbottigliato emerge una buona ripartizione tra le vendite a marchio e le private label, rispettivamente 46% e 54%. Ciò dimostra l’opportuna valorizzazione da parte dell’azienda di entrambe le categorie, in considerazione del fatto che i prodotti a marchio sono quelli che consentono una remunerazione maggiore, grazie ad un prezzo medio più alto, e le private label, dal canto loro, hanno una grande forza commerciale che garantisce importanti quote di mercato.In tema di capitalizzazione aziendale, il patrimonio netto superai 65 milioni di euro, a fronte di un cash flow operativo di 9,5 milioni di euro e un utile di esercizio di 1,9 milioni di euro. Buona la disponibilità liquida di 25,4 milioni di euro, pur in presenza di investimenti nel corso dell’esercizio per 18 milioni di euro.

Il totale dei conferimenti risulta pari a 91 milioni di euro ed è da record la liquidazione destinata alla remunerazione delle uve conferite dai soci viticoltori: oltre 74 milioni di euro.

Foto: a sinistra, la presentazione del bilancio d’esercizio all’hotel Due Torri di Verona; a destra dall’alto, Roberto Soriolo e Bruno Trentini, rispettivamente presidente e direttore Generale di Cantina di Soave e il vicedirettore Wolfgang Raifer.